Amelis Beaton Castellanos, specialista presso l’Associazione cubana di medicina veterinaria e rappresentante dei giovani di SlowFood Caribe, Hortensia Martinez del Valle, ingegnere meccanico e produttrice agricola, Nilde Iglesias Domecq, professoressa di Matematica all’Università di Oriente di Santiago di Cuba, membro del Community Project Food Conservation e divulgatrice della permacultura, delegate di Terra Madre, hanno tenuto nel pomeriggio del 25 settembre, presso la sede regionale della Cia-Agricoltori italiani, una conferenza stampa nel corso della quale hanno tracciato un quadro della situazione e delle prospettive dell’agricoltura cubana.
Hanno fatto gli onori di casa il presidente regionale della Cia, Gabriele Carenini, che ha sottolineato l’importanza degli scambi di esperienze tra agricoltori di diverse realtà e la presidente regionale di Donne in Campo, Lucia Dentis, che ha ospitato le relatrici presso la propria abitazione. Presenti anche il direttore regionale della Cia, Giovanni Cardone, il presidente e il vice presidente della Cia di Torino, Roberto Barbero e Pierangelo Cena.
Ha introdotto la conferenza stampa il professor Pier Carlo Porporato del dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Torino, in rappresentanza del Centro Studi Italia Cuba.
L’agricoltura cubana, hanno spiegato le relatrici, é stata rimodellata in modo sostenibile. Il biologico è diventato la norma ed é in crescita anche la permacultura. Il trattamento e il riuso delle acque reflue stanno diventando sempre più comuni, cosi da rispondere alle forti richieste di acqua del mondo agricolo. Le grandi aziende statali sono state divise in piccole cooperative in cui gli agricoltori sono incentivati all’uso di metodi alternativi non impattanti sull’ambiente.
Grande sviluppo a Cuba ha avuto anche l’agricoltura urbana. Dai tetti ai balconi, dai cortili ai piccoli appezzamenti. Tutto il terreno di Cuba viene sfruttato per produrre ortaggi a chilometro zero che garantiscono un’alimentazione sana basata su prodotti biologici.
La trasformazione del sistema agricolo cubano da convenzionale in biologico è avvenuto per necessità a seguito del periodo di grave crisi seguito alla caduta dell’Urss (il cosiddetto “periodo speciale”) durante il quale erano venuti a mancare concimi chimici, insetticidi ed anche metà del carburante, ma la scelta fatta sotto la spinta della necessità, pur nelle sue imperfezioni, si è rivelata una buona scelta.
La delegazione cubana ha in programma anche un altro incontro nel Torinese, venerdì 28 settembre ad Avigliana, dove si svolgerà un dibattito aperto sulle prospettive di cooperazione e sviluppo tra Cuba e la valle di Susa.
L’appuntamento è nei locali di Worcup e Soms in via Montenero 4, con il brainstorming (dalle 9 alle 12) sui temi dell’agricoltura biologica, della permacultura, dell’accoglienza e dello sviluppo tecnologico in agricoltura.
Nel pomeriggio, dalle 14 alle 16, tavoli di sintesi. Alle 18,30 sintesi generale presso la Sala consiliare di Avigliana e, alle 20,30, momento conviviale e concerto di artisti italo-cubani.
Tratto dal sito terraoggi.it