Centosessantasei artisti provenienti da 49 paesi sono la dimostrazione del forte richiamo della Biennale de L’Avana che, nella sua 13ª edizione, si svolgerà dal 12 aprile al 12 maggio del 2019.
Non è casuale, ma dovuto all’entusiasmo, che l’evento sia stato anticipato dalla commemorazione della nascita avvenuta 116 anni fa di Wifredo Lam, ispiratore della Biennale, nella cornice del centro a lui intitolato dove da 35 si studiano e promuovono le arti visive contemporanee, in particolare quelle dei paesi del Terzo Mondo.
Nonostante i contrattempi causati dal passaggio dell’uragano Irma, la risposta dei creativi dell’America Latina, dei Caraibi, dell’Africa e dell’Asia ha reso più visibile l’interesse in uno dei progetti più originali a livello internazionale per la serietà degli argomenti e per l’implicazione sociale delle mostre e delle iniziative artistiche.
Il gruppo dei curatori ha concepito la mostra principale a partire dal lemma “La costruzione del possibile, con l’obiettivo di dare dignità alla convivenza tra gli esseri umani, in mezzo a tante contraddizioni, attraverso la riscoperta delle forme di vita comunitaria, la lotta per la preservazione della memoria e di altri saperi e sistemi di conoscenza, alla ricerca della maggiore corrispondenza tra la creazione e le pratiche di vita, o dei loro punti di convergenza che delineano spazi per futuro, modelli di comprensione e solidarietà tra gli esseri umani”.
Ma la Biennale va molto al di là di questo: ci saranno molti spazi d’interazione tra artisti e pubblico, non solo nella capitale, ma anche in altre province come Matanzas, Cienfuegos, Sancti Spíritus, Pinar del Río e Camagüey.
A L’Avana sono in molti ad aspettare la terza versione di “Dietro il Muro”, il progetto guidato da Juan Delgado in cui il Malecon si trasforma in una galleria a cielo aperto, di fronte al mare, con una proposta estetica molto avanzata.
Le istituzioni che accoglieranno la 13ª Biennale sono il Centro Wifredo Lam, il Pabellón Cuba, il Centro di Sviluppo delle Arti Visive, la Fototeca di Cuba, buona parte della rete delle istituzioni culturali dell’Ufficio dello Storiografo della Città, la Biblioteca Nazionale José Martí e la Galleria Villa Manuela della Uneac. Il direttore esecutivo della Biennale, Jorge Alfonso e gli organizzatori hanno rinnovato l’aspirazione a fare della Biennale un segno dei nuovi cammini della coscienza collettiva attraverso il confronto di differenti modelli creativi e l’avvicinamento del pubblico con l’esperienza artistica
Virginia Alberti Benítez e Gioia Minuti per Granma, 8 dicembre 2018