Il poeta e saggista Roberto Fernández Retamar, uno dei più prestigiosi intellettuali di Nuestra America, è morto nel pomeriggio di sabato 20 luglio all’Avana all’età di 89 anni.
Presidente della Casa de Las Americas, dove ha onorato con la sua guida l’eredità del suo fondatore, l’eroina del Moncada Haydée Santamaría, Retamar è stato autore di una vasta opera poetica da quando pubblicò nel 1950 Elegía como un hinmo e intraprese un percorso di saggistica orientato allo studio della figura di José Martí, della teoria letteraria latinoamericana e caraibica e dello sviluppo di un pensiero decolonizzatore e antimperialista.
Sotto quest’ultimo aspetto, Caliban (1971) è stato un saggio paradigmatico e rivelatore, che condensa con maestria, lucidità e capacità di sintesi le linee strategiche di discussione e riflessione dell’intero programma di ricerca, approfondimento e dibattito sui legami tra politica, ideologia e cultura del continente.
Laureato in Filosofia e Lettere e Professore di Merito all’Università dell’Avana, collaborò con la rivista Orígenes, diresse tra il 1959 e il 1960 la Nueva Revista Cubana e partecipò alla fondazione dell’Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba (Uneac) in cui fece parte del primo esecutivo, e co-diresse, insieme a Nicolás Guillén, Alejo Carpentier e José Rodríguez Feo, la prima era del della rivista Unión.
Nel 1965 assunse la direzione della rivista Casa, organo dell’istituzione che presiedette dal 1986. Fondò anche nel 1977 e diresse fino al 1986 il Centro di Studi Martiani e il suo Annuario. Fu eletto nel 1995 membro dell’Accademia Cubana della Lingua, che diresse tra il 2008 e il 2012.
Per i suoi straordinari meriti fu proclamato Premio Nazionale di Letteratura nel 1989 e l’Unesco lo insignì del Premio Internazionale José Martí all’inizio del 2019.
E’ stato deputato all’Assemblea nazionale del Potere popolare e membro del Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba.
Pedro de la Hoz, 20 luglio 2019