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In lingua Yoruba, la parola Ilé indica il concetto di casa, spazio, tempio.
Yoruba è il nome dato dai colonizzatori europei a un insieme di gruppi etnico-linguistici dell’Africa Occidentale sparsi fra gli attuali stati di Nigeria, Togo, Benin. Con il fenomeno della tratta degli schiavi, a partire dai secoli XV-XVI, gran parte di questa etnia fu deportata a forza a Cuba, in Brasile e Haiti, dove le tradizioni di appartenenza si mescolarono con quelle dei coloni pur mantenendo una loro intrinseca specificità derivante dai culti animisti di origine.
Al centro della cultura orale Yoruba risiede l’idea che la realizzazione dell’uomo avvenga soltanto in equilibrio con le forze esistenti in Natura: in questo modo si sviluppa quell’atteggiamento individuale chiamato Iwa pele (letteralmente: “Vengo per onorare la Terra”). Avere Iwa pele significa, in altre parole, essere in equilibrio con gli Orichas ed abbracciare il proprio destino.
Ancora oggi, l’espressione di questa concezione sacra della Vita viaggia, nella sua interezza ed estensione, custodita e tramandata nei secoli attraverso l’esperienza diretta del Corpo completamente immerso nell’estasi della Danza e del Canto, veicoli di manifestazione di quell’Universo vivo in noi e fuori di noi. Per l’etnia Yoruba, così come per tutte le antiche tradizioni sapienziali di tutto il mondo, la “casa” per eccellenza dell’essere umano è il suo stesso Corpo, primo strumento del Progetto di Vita.
Ilé, quindi, è la straordinaria “fucina alchemica” in cui riconoscere e raffinare la coscienza di questo principio.
Gli Orichas
Rappresentano l’insieme delle forze energetiche (Archetipi) che governano l’Universo (macrocosmo), ma anche il mondo individuale di ognuno (microcosmo). Le differenti vibrazioni dei Quattro Elementi in perenne mutamento e in costante dialogo fra loro, costituiscono la materia visibile di cui ogni Individuo di Natura è composto. Queste differenti vibrazioni sono gli Orichas, che danzano in Terra esprimendo le diverse caratteristiche energetiche della Natura Cosmica a noi visibile (Mare, fiumi, vento, lampi, ecc.), descrivendo il loro moto nelle diverse fasi espressive e mettendone in luce il riflesso nelle diverse sfumature della Natura Umana (pacatezza, astuzia, vitalità, severità, ecc.).
Gli Orichas sono Divinità rappresentate attraverso figure mitologiche; sono espressioni sacre portatrici di “Aché”, lo Spirito Universale che permea tutte le Creature, sono emanazioni dell’Uno e Trino “Olofi~Olorun~Oloddumare”.
La danza degli Orichas
In questo sta il senso e il valore della danza degli Orichas: attraverso l’Ilé (il suo corpo e “tempio sacro”) e attraverso il movimento (il suono, la voce e l’utilizzo delle sue stesse e sofisticate funzioni sensoriali) l’uomo sperimenta e comprende il legame fra sé e l’universo di cui è parte. Un incontro con sé stessi per riscoprirsi parte di un Tutto, per risalire alle origini, illuminare le nostre parti d’ombra, ritrovare il rispetto di tutto ciò che appartiene al piano dell’esistenza, l’esperienza del corpo riportato a una dimensione originaria, a una riconciliazione e riunificazione con la natura e con le sue implicazioni e relazioni con i mondi del visibile e dell’invisibile dei quali è parte.
Ilé è anche la casa fisica, il luogo dove potersi rigenerare, proteggersi durante il riposo, meditare, avere cura di sé. Un luogo intimo che richiede rispetto e dove è nostra inderogabile scelta chi far entrare. Ilé è il luogo che rappresenta radicamento e stabilità. Questo concetto, applicato alla Casa/Corpo, indica la capacità dell’individuo di trovare e mantenere il proprio Centro, nel gioco perenne della perdita e riconquista dell’equilibrio in tutto l’arco dell’esistenza, animata dal movimento di tutte le forze in gioco. Il movimento è la Vita stessa. Tutto, dentro e fuori, è in perenne movimento. È così che l’Universo danza, esprimendo l’Unità attraverso le molteplici sfumature e riflessi, sui piani fisico, emotivo, psichico, mentale e spirituale di ognuno. È così che l’Universo sperimenta se stesso. È così che, danzando, possiamo accedere a chiavi nascoste del nostro essere e comprendere come trovare la “centratura” nel movimento possa riflettersi anche negli altri piani e aree della nostra vita.
In questa consapevolezza possiamo comprendere come la nostra “casa” in realtà si sposti insieme a noi con il nostro stesso incedere, in qualsiasi luogo ci troviamo o andiamo, poiché radicamento e centratura risiedono o sono da cercare in noi stessi.
In questo sguardo amorevole e rispettoso di tutte le parti e gli aspetti dell’Esistenza umana nella sua interezza, Ilé Ocha è infine la casa dell’iniziazione, la nascita Spirituale per il risveglio della Consapevolezza.
La proposta pedagogica
Dice la Direttrice Artistica, Franca Áimone Chiorat: “La Danza e il Canto appartengono al nostro Corpo e sono una forma di espressione e nutrimento spirituale del quale è fondamentale non privarsi. Sono Luce che apre un varco nelle nostre Coscienze illuminando il Cuore del nostro Sole Centrale, mostrandoci sempre Nuovi e più vasti Orizzonti. Il nostro Corpo è il Tempio Sacro. È una Forma ove l’Universo danza l’essenza di infinite forme ed evoluzioni. La Danza è Arte del divenire Fuoco e Aria e Acqua e Terra. E poi di Tutto Essere Uno. Noi tutti siamo Danza in costante originale evoluzione”.
E così prosegue: “La Danza delle Divinità Yoruba mi ha messa in contatto con l’Universo dei Simboli, vale a dire con quel Linguaggio che comunica direttamente con la parte più profonda del nostro Essere, senza mediazioni, al di là di ogni Tempo e Spazio, al di là della ragione, facendomi comprendere che il Simbolo viaggia senza confini di sorta, libero, al di là di preconcetti e limiti.
Attraverso la ricerca, mi adopero affinché le persone, attraverso il Corpo e la Voce, possano incontrare Se stesse intimamente. La Danza degli Orichas è di per sé un viaggio alla ricerca delle Verità nascoste in ciascuno di noi. La valenza a-temporale del Simbolo mi ha fatto riflettere sull’assoluta contemporaneità del messaggio sapienziale contenuto nelle tradizioni cosiddette “antiche” e nel patrimonio di leggende e miti legati alle Divinità, espresse attraverso le danze e narrate attraverso i canti, sapientemente intrecciati con le melodie ritmate dai tamburi sacri.
Nella tradizione Yoruba il Canto ha proprio la valenza del “trasmettere” gli insegnamenti attraverso la narrazione delle leggende e miti legati alle forze dinamiche dell’Universo. Il Canto è preghiera ed invocazione. I Suoni sono i Mantra stessi della Forza Creatrice, che si esprime nel mondo attraverso diverse frequenze vibratorie. Per tutti gli Antichi Popoli, il Suono è esso stesso Creazione, per questo la Parola, e quindi il Canto, sono custodi di un grande potere ed insegnamento. Da sempre, uno degli obiettivi è riuscire a riportare l’attenzione su questi valori, a fare in modo che ognuno possa contattare il suono della propria voce, sentire, riconoscere ed utilizzare al meglio il proprio movimento, per potere infine esprimerne le diverse qualità. A prescindere dal ventaglio di tecniche e discipline che si potranno sperimentare nella Casa delle Arti, la proposta quindi è : Essere Danza invece di Fare Danza. Essere invece di Fare o Apparire, questo è il principio che animerà tutti i diversi stili che, a partire dalla tradizione, offriranno uno sviluppo contemporaneo secondo la sensibilità di ciascuno”.
I progetti del Centro Studi Italia Cuba
E’ tra gli obiettivi primari del Centro Studi la promozione e l’organizzazione di iniziative di carattere culturale (mostre, rassegne, conferenze, convegni, seminari, corsi, laboratori, eventi e spettacoli) atte a divulgare e rendere partecipe il pubblico della ricchezza culturale e artistica della nazione cubana, ma anche e soprattutto dei legàmi esistenti in queste aree fra il nostro Paese e la Isla Grande.
Nel proposito di valorizzare il dialogo e favorirne lo sviluppo, il Centro Studi si avvale di costanti e fruttuose collaborazioni con le organizzazioni e le istituzioni ministeriali cubane nel campo della cultura, della scienza, delle arti e delle organizzazioni sociali.
Con grande entusiasmo, dunque, il Centro Studi dà il via ad una sperimentazione pratica delle Arti per alimentare di “vissuto” il campo descrittivo e teorico, per renderlo così più completo ed esaustivo. In particolare, il progetto specifico delle arti nella sfera del canto e della danza a cui vogliamo dare carattere di processo dinamico in “divenire”, è affidato alla cura di Franca Áimone Chiorat, artista torinese a tutto tondo, specialista e ricercatrice da molti anni in ambito di Tradizioni Afrocubane.
Raggiunta la piena maturità artistica e pedagogica attraverso un percorso di ormai quasi trent’anni, il lavoro di Franca si rivolge a chi voglia comprendere e riconoscersi in questa esperienza, capace di generare straordinari stimoli a chi vi si accosti con sincera curiosità, dedizione e passione.
Il Centro Studi e Franca si sono “scelti” per l’immediata sintonia, per i comuni intenti, per le aspirazioni e la progettualità oltre che per il comune senso di impegno, passione e ricerca, ma anche per la semplicità e la leggerezza comunicativa.
Crediamo profondamente nella forza del gruppo arricchito da competenze specifiche e talenti. L’ambizione è di generare via via una rete di collaborazioni con realtà non solo torinesi e non solo italiane, che desiderino condividere esperienze e avvicinare, includendoli, universi solo geograficamente lontani.
Il progetto CREAZIONI ILÉ ~ La Casa delle Arti si avvale della collaborazione dell’Accademia di Danza Happy Dance School New Academy di Torino, che ospiterà i Corsi e i Laboratori di Danza e Canto in partenza da Lunedi 30 Settembre 2019.
Sono aperte le iscrizioni per il nuovo anno accademico 2019/2020.
Per iscrizioni ed informazioni:
Telefono: 348 1906289 (preferibilmente tra le 15 e le 19:30; in caso di mancata risposta, scrivere un SMS con numero di telefono e motivo della chiamata e verrete richiamati).
Posta elettronica: franca.aimone@gmail.com
Appuntamento per la presentazione del Centro Studi e del progetto:
Domenica 29 Settembre alle ore 17 presso la Happy Dance School New Academy in via Luserna di Rorà 16, a Torino.