I medici cubani leggono i libri di Editora Abril

Alle OGR di Torino continua alacremente il lavoro dei 38 professionisti della salute arrivati da Cuba per aiutare a combattere la pandemia. La brigada, costituita da 20 medici e 18 infermieri professionali, appartiene al Contingente Internazionale Henry Reeve, un’organizzazione che raccoglie Personale Medico volontario preparato e specializzato per affrontare situazioni di catastrofe e gravi epidemie che Cuba mette a disposizione di ogni Stato che ne faccia richiesta.
La storia del Contingente ha origine nel 2005, quando fu ufficialmente istituito per offrire sostegno alle popolazioni dei territori degli Stati Uniti colpiti dall’uragano Katrina, ma la solidarietà internazionalista cubana risale in realtà ai tempi in cui la Rivoluzione muoveva i primi passi, quando iniziò la ricostruzione di un tessuto sociale che uscì devastato da un modello di sviluppo che a Cuba aveva assegnato il ruolo di “parco giochi” dei Caraibi: un’intera nazione al servizio dei vizi e dei capricci della ricca borghesia nordamericana.
Nel 1958, Cuba aveva 6.286 medici; la metà di questi, allo “scoccare” della Rivoluzione, il 1° gennaio 1959, emigrarono nelle strutture sanitarie del ricco vicino del nord per rispondere alle sue allettanti promesse di lavoro, offerto dal governo degli Stati Uniti alla ricerca di qualsiasi stratagemma che potesse paralizzare l’economia e prostrare la sostenibilità sociale della Rivoluzione appena trionfata. Tuttavia, nonostante il basso numero di medici rimasti, già nel 1963 Cuba inviava la prima brigata medica internazionalista permanente, in Algeria. Oggi, Cuba ha 98mila medici, cioè 8,9 medici per 1.000 abitanti, più di qualsiasi altro Paese al mondo.
I medici di stanza a Torino sono organizzati in turni per non sguarnire mai della loro presenza il presidio sanitario dell’ospedale da campo OGR. Il loro tempo libero è quindi molto scarso, e non è certo utilizzabile per attività di svago come potrebbe essere in una situazione ordinaria. In tempo di coronavirus, infatti, la città non è quella di sempre, ma soprattutto, i medici non possono esporsi a rischi, e devono mantenere un comportamento controllato anche nei momenti di relax.
Per questo, come Centro Studi Italia Cuba, abbiamo pensato di promuovere un’iniziativa che, in questo frangente, assume un chiaro carattere di riconoscenza e ringraziamento: la nostra Direttrice Artistica, Ileana Jimenez, ha portato in dono ai medici una raccolta di libri della casa editrice cubana Abril che la nostra Associazione Culturale aveva presentato nel suo stand durante l’edizione del Salone del Libro di Torino del 2019.
La collaborazione con Editora Abril è il primo tassello di un progetto il cui obiettivo è stabilire una relazione “bidirezionale” che da un lato veda il nostro sostegno all’editoria cubana, e dall’altro offra una possibilità di sbocco in Italia ad alcuni esemplari segni della sensibilità culturale e artistica cubana. Il rapporto di collaborazione è stato suggellato dallo “scambio di cortesia” di Abril che ha invitato il Centro Studi a partecipare alla Feria del Libro dello scorso febbraio all’Avana.
Questi i libri di Abril donati ai medici: Abakuá. Del mito al imaginario di Ramón Torres Zayas; Destino Cuba di Alessandro Zarlatti e Emanuele Mozzetti; El mago que cayó del cielo di Edelberto López Blanch; El rojo en la pluma del loro di Daniel Chavarría; El Socialismo y el Hombre en Cuba di Ernesto Che Guevara; Hacia una cultura del debate di Elier Ramírez Cañedo; Isla en rojo a cura di Rafael Grillo; José Martí. Aproximaciones en el nuevo milenio di Carlos Rodríguez Almaguer; La vida real di Miguel Barnet Lanza; Laurel y orégano di Marié Rojas Tamayo; Lecturas de juventud di Alejo Carpentier Valmont; Los hombres de TATU di Ramón Torres Zayas; Los silencios quebrados de San Lorenzo di Rafael Acosta De Arriba; Mi sueños non tendrán fronteras di Ernesto Che Guevara; ¿Quien le pone el cascabel al látigo? di Rodolfo Romero Reyes; Sospechas y disidencias di Iroel Sánchez; Tras el rastro del silencio di Emilio L. Herrera Villa; Un tambor para el viaje di G. Gabriela Balloqui Castro; Una guitarra, un buen amor di Autori vari.
Tra questi, c’è infine anche Zona roja, la experiencia cubana del ébola di Enrique Ubieta Gómez. Questo libro riflette in modo avvincente e delicato sul virus, sulla sua origine, sulle possibili ragioni socioculturali e politiche della sua diffusione, l’impegno storico di Cuba a favore dell’indipendenza e dello sviluppo dei popoli, e molto altro ancora. Tuttavia, dice l’autore: “La spina dorsale della narrazione è costituita dalle testimonianze dei medici e degli infermieri, i veri eroi della storia; e degli scienziati, dei funzionari e delle autorità governative dei paesi visitati; e poi di Cuba”.
Zona Roja merita un cenno particolare per almeno due motivi: il primo è per la sua straordinaria attualità in questo particolare momento, un’occasione unica per capire come funziona e cosa muove la solidarietà cubana; il secondo, non meno importante, è che l’autore che lo scrisse per celebrare la fine dell’intervento della brigada di 256 medici partiti alla volta dell’Africa Occidentale per sconfiggere il terrificante virus dell’ebola, è oggi presente a Torino, alle OGR, al fianco dei suoi 38 compatrioti.
E al fianco di Enrique e dei suoi 38 colleghi, è presente anche la nostra Ileana Jimenez, impegnata, insieme ad altri volontari, a dare supporto facilitando come interprete lo scambio e il dialogo trai i suoi concittadini cubani e i colleghi medici italiani in tutte le occasioni in cui è necessario.
Grande è stato l’interesse e l’apprezzamento dei nostri amici cubani nel ricevere i libri che potranno tenere loro compagnia nei brevi periodi di riposo. E grande è stata l’emozione di Ileana nell’incontrare il dottor Enrique, responsabile della comunicazione per la brigada.
Con l’occasione, ci è gradito ringraziare l’amico Michele Curto e tutti i volontari dell’AICEC che si stanno adoperando nell’enorme sforzo organizzativo e di supporto a questa importante operazione di solidarietà internazionale richiesta dalla nostra Amministrazione Regionale e accolta dal Governo cubano. Così come vogliamo anche ricordare gli amici Diana Lio Busquet, Directora Editorial di Abril; Betsy Rojo Navarro, Directora della Casa del Alba Cultural dell’Avana; Gioia Minuti, Responsabile delle pagine italiane del quotidiano Granma; e Lisset Argüelles, addetta culturale dell’Ambasciata della Repubblica di Cuba in Italia, senza il cui aiuto non avremmo potuto costruire nulla.