Come Centro Studi Italia Cuba, siamo orgogliosi di aver contribuito alla valorizzazione dell’esperienza dei medici cubani dell’ospedale OGR di Torino aiutandoli a raccogliere in un libro i loro lavori e i loro racconti e che abbiamo consegnato loro prima della loro partenza (vedi: Omaggio del Centro Studi Italia Cuba alla Brigada Henry Reeve di Torino).
Dal sito ufficiale del Ministero della Salute Pubblica della Repubblica di Cuba, leggiamo che, nella mattina di mercoledì 29 luglio, il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha incontrato i membri delle Brigate Henry Reeve tornate da Torino e da Saint Vincent e Grenadine per dare loro il saluto ufficiale di bentornati in Patria e per farsi raccontare le loro esperienze. All’incontro hanno partecipato anche numerose personalità e cariche del governo cubano.
Dopo un aggiornamento sulla situazione che sta attraversando il Paese, il Presidente ha sottolineato il ruolo che il sistema sanitario cubano, i lavoratori del settore, la ricerca scientifica e tutti i cubani in generale hanno svolto nella risposta al COVID- 19 e che hanno dimostrato con evidenza la qualità dei risultati raggiunti.
Nel corso del colloquio con i collaboratori, Díaz-Canel ha ribadito il valore del lavoro svolto dalle Brigate e ha mostrato viva curiosità per le esperienze dei medici.
Il dott. Julio Guerra Izquierdo, capo della Brigata medica di Torino, ha espresso la gratitudine da parte di tutti i suoi colleghi per l’opportunità di scambiare opinioni con il presidente e ha sottolineato che l’esperienza più importante è stata l’impatto della Brigata sulle persone e sui professionisti di Torino: “La risolutezza clinica, la composizione e la completezza dell’approccio integrato hanno suscitato grande apprezzamento”. Il dott. Guerra ha ricordato che tra i membri della sua Brigata c’erano sette giovani collaboratori alla loro prima missione internazionalista.
Riferendosi poi al riconoscimento ricevuto per la professionalità con cui è stato affrontato e svolto il loro lavoro, ha sottolineato, “Tutto ciò che abbiamo fatto a Torino lo abbiamo fatto nel nome di Cuba, e il riconoscimento va quindi anche al popolo cubano, così come espresso dalla gigantesca scritta proiettata sulla cupola della Mole Antonelliana, illuminata in onore dei dottori cubani”.
In chiusura del suo intervento, il dott. Guerra ha consegnato al Presidente il libro: “Cubani a Torino: Appunti dalla scienza per combattere il COVID-19”, una raccolta di esperienze dei membri della Brigata e di alcuni medici italiani, delle lettere dei pazienti, del presidente del governo regionale piemontese e del sindaco della città di Torino.
L’infermiere professionale Leonardo Baños Carmona ha sottolineato l’importanza del fatto che oltre l’80% degli infermieri che componevano la brigata avevano precedentemente affrontato l’Ebola in Sierra Leone, così che la loro esperienza è risultata molto preziosa per il personale infermieristico italiano, per lo più molto giovane.
Per il dott. Luis Miguel Osoria Mengana, 29 anni, questa è stata la prima missione internazionalista: “E’ stata un’esperienza gratificante perché ho avuto la possibilità di arricchire la conoscenza delle tecnologie”. Alla fine del suo intrevento, ha promesso al Presidente che Cuba potrà sempre contare sui giovani per tutto ciò che sarà necessario.
Le parole di Enrique Ubieta Gómez, giornalista, saggista e ricercatore che ha accompagnato la Brigata durante l’esperienza di Torino, sono state commoventi: “Torino è una grande città, e conquistare una grande città è difficile. I nostri medici sono stati messi a dura prova, e loro hanno dimostrato di avere una grande conoscenza, una grande abilità. Quando il medico tocca la mano del paziente, quando gli parla con affetto, la medicina va oltre, non è più solo scienza, ma umanità, e in noi i nostri pazienti l’hanno trovata. Il metodo clinico, il rigore epidemiologico, la quarantena, sono tutte cose che Cuba ha portato e che sono state apprezzate e apprese”.
A nome dei membri che compongono la Brigata Henry Reeve che ha lavorato a Saint Vincent e Grenadine, il Dott. Osmani Machado Rojas, ha riferito del grande apprezzamento dei pazienti nei confronti della Brigata medica cubana.
Durante l’incontro, le due Brigate hanno offerto simbolici regali al Presidente in segno di rispetto. La Brigata di Saint Vincent e Grenadine ha offerto la bandiera cubana che li ha accompagnati durante il loro soggiorno, mentre la Brigata di Torino ha offerto la bandiera della città.
Il Presidente ha ringraziato per le preziose esperienze trasmesse e soprattutto per il lavoro svolto: “Ciò che avete portato con le missioni è una luce di speranza e di affetto”.
Alla fine dell’incontro, i collaboratori hanno ricevuto in omaggio un camice con il simbolo di Cuba ricamato, simbolo della gratitudine del popolo cubano. Prima di accomiatarsi, il Presidente ha ribadito la sua riconoscenza a nome di Cuba e ha augurato un felice ritorno a casa: “Bentornati a casa, benvenuti in Patria, stringete forte i vostri cuori perché ovunque andrete troverete segni di riconoscimento e gratitudine”.
Dal sito del Ministero della Salute Pubblica di Cuba, 29 luglio 2020
Articolo originale: Díaz-Canel: “Ustedes han llevado a las misiones una luz de esperanza, una luz de afecto”
Dal sito del giornale locale di Cienfuegos “5 de Septiembre”, ritroviamo poi ancora la notizia dell’incontro, nella hall dell’ospedale provinciale Gustavo Aldereguía Lima nel pomeriggio dello stesso giorno, di tre membri della brigata Henry Reeve della Provincia di Cienfuegos con le autorità locali in visita per valutare i lavori di manutenzione degli ospedali. Tra i medici, ancora il dottor Julio Guerra Izquierdo ha così raccontato: “Stamattina abbiamo avuto un incontro molto emozionante con il presidente Miguel Díaz-Canel. Anche lui ha riconosciuto il nostro lavoro nel paese europeo. È stata una vera sfida per noi, ma l’abbiamo accettata con grande professionalità e grazie a questo siamo stati premiati da quel governo e dai suoi cittadini”.
La collaborazione medica della Brigada Henry Reeve si è fatta notare in tutto il mondo per il suo encomiabile lavoro e per avere ottenuto per la prima volta il Merito Civile dal Consiglio Regionale Piemontese ai 38 componenti la Brigada, e il suo jefe è stato onorato della cittadinanza onoraria di Torino, un riconoscimento che non era più stato assegnato a nessuno da cento anni e che per la prima volta in assoluto viene concesso a un cubano.
Le stampa e le autorità locali presenti hanno potuto visionare direttamente il libro che raccoglie i testi e le esperienze dei medici cubani, “Cubani a Torino”, in cui è raccontata la durezza con cui la pandemia ha colpito la regione italiana e sono collezionati il lavori dei medici e alcuni aneddoti.
La foto di testa dell’articolo è tratta dalla registrazione video di Canal Caribe: Intercambió Díaz-Canel con médicos que enfrentaron la COVID-19 en San Vicente y Las Granadinas
La foto della Mole Antonelliana è tratta dalla pagina Facebook di Aicec.