di Yenia Silva Correa, Granma, 18 gennaio 2022
“A Cuba l’istruzione è davvero inclusiva, c’è parità di genere, e quando c’è differenza tra maschi e femmine, a primeggiare sono le femmine”, così Ena Elsa Velázquez Cobiella, Ministro dell’Istruzione, ha sintetizzato i risultati dello Studio Regionale Comparativo ed Esplicativo ERCE-2019, promosso dall’UNESCO e riferito ai fattori socio-emotivi. Poi ha anche aggiunto che l’indagine ha confermato “che a Cuba non c’è differenza nell’istruzione tra il settore rurale e quello urbano, né nei risultati degli studenti in base alla situazione socioeconomica della famiglia. Siamo convinti che gli obiettivi di sviluppo sostenibile, in vista del 2030, in ordine quantitativo, li abbiamo raggiunti”.
Risultati come questi confermano che il processo educativo cubano rimane uno dei grandi successi della Rivoluzione e uno dei suoi pilastri fondamentali. Riferendosi alla ricerca svolta, il Ministro ha precisato che “c’è un fattore che è legato all’accettazione della diversità da parte dei nostri studenti. Nel caso di Cuba è ben al di sopra della media: siamo al 93% e la media regionale è dell’85%. Lo stesso accade con l’autodisciplina scolastica, in cui presentiamo l’87%, superiore alla media regionale (74%), così come nell’empatia, in cui presentiamo il 70%, superiore al 55% della media».
Articolo originale: La educación en Cuba: mirada regional comparativa, Granma