Ileana e Piero uniti nella vita e nell’amore per Cuba

Roma, 3 maggio (Prensa Latina). Uniti nella vita e nell’amore per Cuba, la soprano cubana Ileana Jiménez e lo psicologo italiano Piero Guarini hanno trovato nella cultura un terreno fertile a Torino per la solidarietà con Cuba.
Piero è il presidente del Centro Studi Italia-Cuba (CSIC), associazione senza fini di lucro apartitica e aconfessionale nata nel 2017 per promuovere la conoscenza e la diffusione di informazioni non distorte sulla realtà della nazione caraibica nei diversi campi del sapere e della creazione artistica e letteraria. Ileana è la direttrice artistica dell’associazione e titolare della casa editrice Epics che fa parte della linea operativa del Centro Studi e che collabora, tra l’altro, con la Casa Editrice Aprile.
Uno degli obiettivi dichiarati dell’associazione insignita del riconoscimento dell’ICAP (Istituto Cubano di Amicizia tra i Popoli) in occasione del suo 60° anniversario, è quello di facilitare “la corretta interpretazione e valorizzazione dell’esperienza rivoluzionaria cubana” per la quale sviluppa diverse iniziative culturali.
“Il Centro Studi è composto da colleghi esperti di diversi settori che da anni lavorano con Cuba”, ha detto Piero in un’intervista a Prensa Latina, nella quale ha spiegato che “la missione che ci siamo data è portare la voce di Cuba in Italia attraverso tutte le esperienze della società cubana, la sua storia e attività”.
“Per raggiungere l’obiettivo”, ha precisato, “il progetto deve poter raggiungere quante più persone possibile e, soprattutto, coinvolgere tanti giovani, un problema con il quale altre organizzazioni di solidarietà con l’isola si confrontano.

 

 

 

 

 

 

Non pensavamo di creare un’altra associazione perché in Italia ce ne sono tante e funzionano molto bene, per questo preferisco definire la nostra esperienza un ‘laboratorio’: perché svolge un lavoro molto specifico con la collaborazione di persone provenienti da settori diversi. Questo era l’obiettivo, e ciò di cui avevamo bisogno era progettare una strategia per sviluppare un lavoro per il quale è necessario di volta in volta analizzare contesto e problemi, anche e soprattutto nel campo della comunicazione, per abbattere il muro della disinformazione costruita intorno a Cuba.
Così a poco a poco ha preso forma l’idea di ricorrere ad altri linguaggi, di entrarre e percorrere il campo della cultura, e abbiamo iniziato a lavorare nel campo del teatro, della cinematografia, delle arti plastiche, con l’intento di raggiungere il pubblico senza dover necessariamente fornire le premesse di un quadro teorico, ma arrivandoci per gradi, facendo innanzi tutto capire la differenza tra i sistemi attraverso la dimostrazione dei fatti”.
“Seguendo questa strategia”, ha precisato Ileana, “abbiamo ritenuto opportuno sviluppare una collaborazione con Epics, che già esisteva come editoria universitaria, e abbiamo iniziato a pubblicare volumi che parlavano di Cuba.
Nel 2017 contattammo la Casa Editrice Abril con la quale abbiamo ora una stretta collaborazione. La invitammo a partecipare alla Fiera del Libro di Torino con i suoi titoli che abbiamo stampato e pubblicato qui. Successivamente invertimmo le parti e fummo ospiti di Abril alla Fiera Internazionale del Libro dell’Avana. Era il 2020, proprio un mese prima dell’inizio della pandemia”.

L’emergenza sanitaria
La pandemia di Covid-19 ha allargato l’orizzonte del Centro Studi Italia-Cuba, sul quale ha inciso significativamente l’arrivo a Torino, il 13 aprile 2020, di una delle brigate Henry Reeve composta da 21 medici, 16 infermieri e un coordinatore logistico inviato dall’isola per aiutare a far fronte all’emergenza sanitaria, rimasti poi in città fino al 20 luglio.
Ileana fece parte, come traduttrice, del gruppo di volontari organizzato dall’Agenzia per lo Scambio Culturale ed Economico con Cuba (AICEC) per sostenere il lavoro dei collaboratori sanitari: “Per me è stata e continua ad essere motivo di grande orgoglio ed emozione aver potuto realizzare questo lavoro”, ha detto l’artista cubana, affermando che “pur conoscendo la qualità dei nostri medici e infermieri, lavorando con loro in circostanze molto difficili mi hanno permesso di aumentare la mia consapevolezza del perché il mio Paese è uno dei primi nel campo e nella professione medica. Vederli lavorare instancabilmente, giorno e notte, alla ricerca di una soluzione ad ogni problema di ogni paziente, mi ha fatto sentire ogni giorno molto più cubana e orgogliosa del mio Paese. Durante la loro permanenza a Torino hanno apportato contributi scientifici legati alle esperienze maturate affrontando la pandemia, esperienze che abbiamo raccolto, come casa editrice, nel libro Cubanos en Turín, recentemente presentato alla trentesima edizione del Salone Internazionale del Libro dell’Avana”.
“Come ha detto bene Ileana”, ha sottolineato Piero, “l’esperienza delle due brigate mediche cubane qui in Italia è stata un’occasione molto importante per la nostra organizzazione e per tutti coloro che lavorano qui in Italia insieme a Cuba. Con il loro lavoro qui”, ha proseguito Piero, “i medici sono riusciti a far capire all’Italia, in modo reale, pratico e concreto, cos’è la salute a Cuba, qual è il significato e l’importanza che le viene data lì, oltre a dimostrare come il sistema sanitario cubano abbia affrontato efficacemente la pandemia. In questo contesto, Epics ha pubblicato anche l’edizione italiana del libro Diario de Turín, la solidaridad en tiempo de pandemia dello scrittore e giornalista Enrique Ubieta, che ha condiviso con i collaboratori sanitari cubani i 100 giorni di quel nobile lavoro”.
“Per noi è stato molto importante capire come mantenere viva quella memoria”, ci spiega Piero, da 30 anni legato alla solidarietà con Cuba, 22 dei quali insieme a Ileana, con la quale progetta nuove idee e occasioni per sostenere l’isola, anche nel campo della controinformazione e attraverso i social network.

acl/fgg, Prensa Latina

Traduzione a cura del Centro Studi

Aritcolo originale: Ileana y Piero unidos en la vida y el amor por Cuba