Con immenso piacere, annunciamo la pubblicazione del catalogo della mostra di Trento Cartel Cubano, 60 anni di grafica rivoluzionaria allestita nella spettacolare cornice del Palazzo delle Albere e visitabile fino al 24 febbraio 2019.
La straordinaria mostra raccoglie una selezione di manifesti della collezione del Centro Studi Cartel Cubano di Venezia di cui Luigino Bardellotto è fondatore e artefice. Dall’incontro tra il CSCC con EPICS Edizioni e grazie al genio creativo di Patrizio De Mattio e all’infaticabile collaborazione di Ivo Boscariol, nasce questo volume, preziosa testimonianza di un’arte e dei suoi fautori che tra infinite difficoltà seppero interpretare un leggendario momento storico, ma che ancora oggi restano protagonisti e artefici di una comunicazione culturale e politica unica, rivoluzionaria nella forma e nei contenuti.
L’opera è una piccola antologia di manifesti che per alcuni decenni hanno tappezzato le strade e gli edifici di Cuba o che sono stati diffusi attraverso la rivista Tricontinental della OSPAAAL – Organizzazione di Solidarietà dei Popoli di Asia, Africa e America Latina – raccontando la Storia e informando in quattro lingue, senza sosta e censure, sui conflitti e sulle vessazioni che per più di cinquant’anni hanno flagellato i Paesi che, in quei tre continenti, mai si disposero ad accettare la subalternità alle potenze economiche e militari. E’ un’opportunità per entrare in contatto diretto con la sofferenza e la resistenza dei popoli e con una solidarietà espressa con straripante e disarmante immediatezza concettuale, sostenuta dalla forza della creatività e del colore.
I manifesti in mostra coprono i campi più diversi: dalla solidarietà politica internazionalista all’informazione di servizio; dalla promozione turistica alla comunicazione di eventi artistici, alle locandine dei film. Proprio a queste è dedicata una specifica sezione di carteles dell’ICAIC, Instituto Cubano de Arte y Industria Cinematográfica, già ampiamente apprezzati in occasione di Hecho en Cuba, la mostra del Museo del Cinema di Torino che nel 2016 rimase aperta per più di sei mesi.
L’arte grafica cubana, tra le scuole più acclamate ed originali del mondo, deve la sua peculiare ricchezza espressiva proprio alla Rivoluzione del 1959. Negli anni precedenti, la cartellonistica cubana era di chiara derivazione occidentale, e fu proprio nel Cinema, grazie all’istituzione dell’ICAIC da parte del governo rivoluzionario, che iniziò il suo prorompente sviluppo. I manifesti di Cinema dell’ICAIC non avevano legami con i film se non come fonte di ispirazione ideale e, grazie alla libertà espressiva di cui godevano, assunsero un’autonomia formale unica per la capacità di coniugare i riferimenti alle avanguardie artistiche, presentandosi quindi come vere e proprie opere d’arte. Tra questi manifesti, poi, costituiscono ulteriore motivo di interesse le locandine dei film italiani rielaborate a Cuba. A confronto con quelle originali, è facile apprezzarne la semplicità e la chiarezza del linguaggio, sempre orientato a cogliere l’essenza del messaggio.
Nel libro non mancano alcuni cenni alle tecniche di realizzazione, ai trucchi e ai segreti di questa particolare forma d’arte che, dovendo spesso fronteggiare la carenza delle materie prime, fece di necessità virtù e liberò una potentissima vena creativa.
Con i contributi di protagonisti e artefici diretti o di autorevoli esperti, i capitoli del libro rivelano i contorni del contesto storico in cui il fenomeno si è mosso attraverso la descrizione di alcuni capisaldi: Francisco Lopez Sacha ci parla dell’ICAIC; Andreina Campagna delle specificità del Cinema dei cinque continenti incluse quelle del Cinema italiano che ha rivestito un ruolo di particolare importanza nello sviluppo della settima arte cubana; Jorge Bermúdez del Consejo Nacional de la Cultura, della Comisión de Orientación Revolucionaria e della OSPAAAL; Olivio Martinez dell’indimenticabile Zafra de los 10 millones; Luigi Mezzacappa del quadro storico di riferimento dei tre continenti in cui la OSPAAAL operava e della figura di Ernesto ‘Che’ Guevara; Pier Carlo Porporato della figura di Gino Donè, “el italiano del Granma”, e della sua commemorazione attraverso la realizzazione di quattro nuovi manifesti da parte di quattro giovani artisti cubani.
Il libro può essere ordinato rivolgendosi al Centro Studi Cartel Cubano oppure al nostro Centro Studi Italia Cuba.
Epics Edizioni, novembre 2018
258 pagine, €30
ISBN: 978-88-94802-139