Yesun di Roberto Fonseca è il nuovo prodigio della musica cubana

Come sappiamo e come abbiamo cominciato a scoprire insieme da quando ci conosciamo, Cuba spazia con grande padronanza in tutti i settori della scienza così come in tutti i campi della creatività e dell’espressione artistica.
Questa volta, siamo particolarmente felici di dimostrare le nostre affermazioni presentandovi il pianista Roberto Fonseca e il suo ultimo disco Yesun.
Roberto è oggi considerato una delle icone della musica cubana contemporanea. Non nasce oggi: ha una lunga carriera artistica impreziosita da numerosi riconoscimenti e prestigiose collaborazioni, a partire da quella con Omara Portuondo, con il gruppo Buena Vista Social Club e con Fatoumata Diawara.
Yesun, come lui stesso ha dichiarato, è l’album che ha sempre sognato di realizzare perché riunisce tutte le sue vene e le sue influenze, i suoni e le atmosfere musicali che più ama, dal jazz al funky e dal rap alla musica classica.
Come sempre, il nostro obiettivo è far conoscere le “perle” della cultura cubana, questa volta attraverso  un grande artista e alla sua musica che si fanno ambasciatori di Cuba, della Cuba contemporanea, frutto dell’integrazione e della fusione di tante culture e suoni in una sintesi potente che solo lo spirito e il carattere di Cuba poteva esprimere.
Oggi siamo felici di annunciare l’uscita di Yesun in Italia. Vi ipnotizzerà.

Yesun è il nono album solista di Roberto Fonseca, componente del leggendario ensemble Buena Vista Social Club. Un’esplosiva miscela di jazz, musica classica, rap, funk ed elettronica che rompe le forme e abbatte i confini, ma sempre in costante ricerca delle radici profonde della tradizione afrocubana.
Dodici tracce originali incise in trio con i compagni di lunga data dell’Avana: il batterista Raúl Herrera e il suo storico bassista Yandy Martínez Rodriguez. “Special guest”, il celebre sassofonista americano Joe Lovano, l’acclamato trombettista franco-libanese Ibrahim Maalouf, la cantante e rapper cubana nominata ai Grammy Danay Suarez e la celebre diva del bolero Mercedes Cortés.
In Yesun, Roberto Fonseca sottolinea quegli “incandescenti contrasti” che avevano caratterizzato il suo precedente album ABUC del 2016, portando a compimento un caleidoscopio sonoro che racconta una Cuba senza barriere in cui passato, presente e futuro si fondono sono sullo stesso piano. Roberto tutto questo lo fa divertendosi, “Facendo – confessa – alcune delle follie che mi piace fare dal vivo e inserendo idee che ho assorbito in questi anni di tour in tutto il mondo”.
Yesun è un gioco di parole che simboleggia l’acqua. E come l’acqua ha il potere di raggiungere lunghe distanze e acquistare qualunque forma: la musica di Roberto scorre tra l’antico e il moderno, accogliendo le sfide con un senso acuto della forma, del ritmo e della melodia, fra assoli agili e delicati e altre volte vigorosi, sempre permeati di profondità, lirismo e determinazione.
Sempre in prima linea per la rinascita della musica cubana da quasi trent’anni, fin dal debutto a soli 15 anni nel 1990 al Jazz Plaza Festival dell’Avana, Roberto Fonseca si è sempre assunto la responsabilità di diventare un punto di riferimento, una sorta di Chopin cubano, l’Herbie Hancock dell’isola caraibica, lavorando incessantemente alla definizione di uno stile immediatamente riconoscibile.
La mia cultura è abbastanza forte e varia per poter usare i suoni in modo diverso, per consentirmi di prendere i miei rischi e mescolare le cose. Per andare avanti senza mai dimenticare le mie radici. Yesun sono io, Yesun è quello che sono”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fotografie di Alejandro Azcuy