Quando mia moglie mi ha annunciato che per i miei 50 anni saremmo tornati a Cuba insieme, la felicità è diventata “locura”.
Erano 16 anni che bramavo di tornare dove le emozioni ed i rapporti umani sono così forti che li respiri.
Ho atteso tutto questo tempo poiché ho sempre preferito far sì che lei ed i nostri figli avessero la possibilità di andare a trovare i nonni, andando loro a Cuba è come fossi andato un po’ pure io.
Finalmente anche per me tornava ad aprirsi il portellone dell’aereo e venivo nuovamente da quell’aria calda dei tropici con quell’odore intenso.
La prima notte all’Habana, tanta era l’emozione e l’incredulità di essere lì, che la voglia di tornare a scoprire una delle città più affascinanti al mondo, che in piena notte, mi sono alzato e sapendo che La Habana è una delle capitali sudamericane più sicure e tranquille, sono tornato a infilarmi nelle sue “ calles” ad incrociare lavoratori ancora assonnati, giovani festaioli a fine nottata, cani randagi in cerca di cibo, e poi tornare a respirare la brezza marina sul malecón habanero.
Cuba! Que linda es Cuba, quien la defiende La quiere más!
Maurizio Franzese, 2019, La Habana