Di Carlos Padrón Montoya
Traduzione a cura del CENTRO STUDI ITALIA CUBA
Si potrebbe scrivere un libro su Juan de la Peña, primo violino, arrangiatore e direttore delle orchestre dei teatri dell’Avana per quasi trent’anni, tra la fine del sec. XVIII e i primi due decenni del XIX. Ma questo musicista aveva quello che all’epoca era un problema serio: era nero. Data la discriminazione prevalente, De la Peña ha dovuto farsi strada con talento e tenacia per raggiungere incarichi così importanti in quelle compagnie teatrali, posizioni che sono state ricoperte nei teatri di Madrid da illustri contemporanei come Blas de Laserna, Antonio Rosales, Pablo del Moral e José Maria dei Re Francesconi. Ma nella colonia di Cuba, quella società ineguale non avrebbe celebrato gli indiscutibili servizi alla musica e all’arte scenica di quell’uomo di colore. I dettagli della sua vita rimangono un mistero; Purtroppo, il suo nome non compare nemmeno nei dizionari di musica cubana accurati come quelli di Radamés Giro e Helio Orovio; è solo citata, fugacemente, dalla maestra di ricercatrici Zoila Lapique, nel suo trattato “Musica, compositori e interpreti, 1570-1902” .
A proposito della compagnia teatrale che fu impegnata durante la Quaresima del 1792, il Giornale dell’Avana cita Juan de la Peña come direttore dell’orchestra e primo violino, ma è molto probabile che avesse ricoperto quelle funzioni per anni prima, anche negli anni Ottanta. , quando non c’era ancora l’organo di stampa in questa città.
Si tratta anche del primo musicista nero che conosciamo nel teatro professionale cubano. Il suo sviluppo artistico, ovviamente, non è stato esente da battute d’arresto motivate dal colore della sua pelle, in una società così profondamente razzista. Non so dove e come abbia appreso i segreti dello strumento, ma devo chiarire agli esperti di musica che il “concertino” è il primo violino di un gruppo orchestrale, il che a volte determina che assuma anche il ruolo di direttore.
È fondamentale avvicinarsi alla composizione delle orchestre teatrali in quegli anni. Secondo alcuni studiosi spagnoli, potremmo stabilire che fosse regolarmente composto da cinque violini, due corni, due oboi, un fagotto, un violoncello e un contrabbasso. Il nostro Alejo Carpentier assicura che “in realtà mancava poco all’orchestra di base per essere una vera orchestra classica… in caso di esibizioni su larga scala, si usava rinforzare l’orchestra abituale… Per offrire una corretta esecuzione di un’opera, erano raddoppiati i leggii di violini e violoncelli”.
Il 14 ottobre 1792, nell’annuncio del programma per il compleanno del principe delle Asturie, don Fernando de Borbón, incentrato sull’opera El Príncipe Don Carlos de Austria , di Diego Jiménez de Enciso, si aggiunge che “un concerto sarà suonato vincolato al primo violino, dal Sig. Juan de la Peña”
Già nel primo e nel secondo decennio del secolo successivo, il pubblico dell’Avana è molto più esperto e soprattutto denota le sue preferenze verso le produzioni teatrali musicali, per le quali le compagnie aggiungono più frequentemente al proprio repertorio opere e operette; di conseguenza, la richiesta per l’orchestra è notevolmente maggiore.
La domenica di Pasqua, 14 aprile 1805 – inizio stagione – viene annunciata l’opera La serva padrona – Il servo ama – di Giovanni Pergolesi; e un concerto del violinista Juan de la Peña è menzionato come complemento al programma. I restanti due giorni di Pasqua prevedono anche opere liriche: lunedì 15, La vigilancia o El placer en el campo del Marqués de Creapopuli, di Nicolò Piccinni, su libretto di Carlo Goldoni; e per martedì si annuncia La bella mugnaia , di Giovanni Paisiello, tutte partiture dirette dal nostro De la Peña.
Riguardo all’inaugurazione nel 1807 della prima opera cubana: América y Apolo, su libretto del poeta Manuel de Zequeira, il ricercatore Jorge Antonio González si chiede: “Chi era l’autore della musica? La sua partitura deve essere stata composta a Cuba, poiché l’autore del libretto risiedeva lì. Potrebbe essere stato Juan de la Peña, violinista e direttore del Principal, oppure, come in altri casi, prendere la musica dei compositori in voga e adattarla al libretto”. Anche se la soluzione fosse quest’ultima, l’arrangiatore era, senza dubbio, il pertinente De la Peña; non ce n’era nessun altro con quelle facoltà nell’orchestra del Principal.
Il quotidiano Correo de las Damas pubblicò nel luglio 1811 una critica elogiativa al virtuosismo del già veterano musicista nero e alludeva all’ambiente discriminatorio che lo circondava:
“Tutte le persone intelligenti e di buon gusto che erano presenti nel teatro la notte del 24 di quest’anno, hanno ammirato e sono state estremamente soddisfatte dell’abilità con cui il signor Juan de la Peña, direttore dell’orchestra e suo primo violino, ha suonato i passaggi più difficili dell’opera intitolata “Quien quiere” , eseguita a beneficio della signora Galino. Questo basta per confondere e mettere a tacere i nemici di questo abile maestro, che per soddisfare le loro passioni nascoste cercano di degradare il suo merito, che risplenderà sempre nonostante il respiro oscuro della nera invidia.
Nella Quaresima del 1812, il Diario de La Habana pubblica il prospetto con la composizione e gli stipendi della compagnia teatrale per l’anno comico che inizierà come di consueto la domenica di Pasqua. Lì troviamo De la Peña con uno stipendio di 500 pesos all’anno, una cifra superiore a quella di alcuni degli attori che ne facevano parte.
Nello stesso anno, a novembre, offre un concerto di violino; e il 12 dicembre dirige una sinfonia. Chiarisco che sui giornali i cartelloni teatrali erano molto brevi; Non hanno quasi mai menzionato i nomi dei drammaturghi, tanto meno dei musicisti. Solo in poche occasioni si sono riferiti ai protagonisti delle opere.
Trascrivo un piccolo elenco di opere e compositori che Juan de la Peña ha avuto il prestigio di interpretare, dirigere, arrangiare o addirittura ricomporre:
La dama soldado o El amor disfrazado – Ferdinando Orlandi
El tonelero (Le tonnelier) – François Joseph Gossec
Los amantes de Teruel – Blas de Laserna
Las aventuras de Tequeli – Francesco Coradini
El príncipe jardinero y fingido Cloridano – Musica originale di autore sconosciuto
Zemira y Azor – André Grétry
El alcalde de Mairena – Joseph Fallótico
El desdén con el desdén – Blas de Laserna
El desertor (Le déserteur) – Pierre-Alexandre Monsigny
Cosdroas y Siroe – Antonio Guerrero
La ópera de repente – Manuel Vicente García
Para vencer a amor, querer vencerle – Pablo del Moral
La criada ama (La serva padrona) – Giovanni Battista Pergolesi
El retrato parlante (Le tableau parlant) – André Grétry
Las tres sultanas (Les trois sultaines) – Paul Cesar Gibert
El mágico de Salerno – Pau Esteve
Los dos ayos (Les deux tuteurs) – Nicolas Dalayrac
La colonia o Los náufragos felices (La colonie) – Antonio Maria Sacchini
Las cuatro columnas del trono español – pasticcio
El barbero de Sevilla (Il barbiere di Seviglia) – GiovanniPaisiello
La vigilancia o El placer en el campo del Marqués de Creapopuli, di Nicolo Piccinni
La bella molinera (L’amor contrastato) – Giovanni Paisiello
Quien quiere no puede (Chi vol non npoul) – Domenique Della Maria
América y Apolo – Musica originale di autore sconosciuto
Nonostante sia stata poco pubblicizzata la sua carriera, oserei dire che Juan de la Peña è uno dei grandi della nostra storia culturale: nella mia ricerca ho potuto raccogliere molte più citazioni del suo lavoro, che attesta la sua ricca carriera fino al 1818. Quell’anno segna la fine della carriera dell’eminente musicista nero, non so se per pensionamento o morte. Il suo prolifico lavoro come strumentista, arrangiatore e direttore di quelle orchestre merita di portarlo fuori dall’oblio e dargli un maggiore riconoscimento.
Carlos Padrón Montoya
Riconosciuto attore cubano. Direttore di Teatro, Radio e Televisione.
Sceneggiatore, drammaturgo, ricercatore e saggista.
Articolo originale: Un relevante músico negro en el Teatro Principal